Urologia a Cosenza.
Cos’è?
Urologia a Cosenza, prendi appuntamento con noi per una visita specialistica. E’ la branca medico-chirurgica dedita allo studio della salute dell’apparato urinario di uomo e donna, e dell’apparato genitale maschile.
Quando ci si rivolge ad un urologo?
La visita è indolore e non invasiva e non richiede nessun tipo di preparazione specifica. Si prendono in esame tutte le componenti dell’apparato urinario e se ne valuta il corretto funzionamento.
Ci si rivolge a un urologo quando si manifestano sintomi come ad esempio:
• Bruciore;
• Difficoltà a urinare;
• Perdite involontarie di urina;
• Disfunzione erettile nell’uomo;
• Dolore pelvico o ai reni;
• Infertilità.
Si possono dunque diagnosticare alcune patologie come le infezioni delle vie urinarie, la presenza di calcoli che ostruiscono il deflusso delle urine, le neoplasie, le infezioni e i disturbi genitali, le cistiti e le prostatiti negli uomini.
Urologia a Cosenza: prevenzione.
Oltre a questo, oggi ha riacquistato il suo significato più ampio grazie a campagne di sensibilizzazione rivolte agli uomini e ancora di più ai giovani uomini, per una corretta prevenzione di malattie che interessano l’apparato genitale maschile. Inoltre, anche in assenza di malattie e oltre la prevenzione a cui tutti ci dovremo sottoporre per tenere sotto controllo la salute dei nostri organi, c’è attenzione nella cura dei disturbi organici e funzionali sia della sfera sessuale che delle funzioni urinarie.
Contattateci per un consulto specialistico, DV Clinic ha medici che vi possono consigliare, curare e seguire nel migliore dei modi.
Tumore della prostata.
Cura e prevenzione.
II cancro della prostata é uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile, ma i dati relativi alla sopravvivenza sono incoraggianti. II tumore ha origine dalle cellule presenti all’interno di una ghiandola, la prostata, che cominciano a crescere in maniera incontrollata. Essa é presente solo negli uomini, é posizionata di fronte al retto e produce una parte del liquido seminale rilasciato durante l’eiaculazione. In condizioni normali ha le dimensioni di una noce, ma con il passare degli anni o a causa di alcune patologie può ingrossarsi fino a dare disturbi soprattutto di tipo urinario. Questa ghiandola é molto sensibile aIl’azione degli ormoni, in particolare di quelli maschili, come il testosterone, che ne influenzano la crescita.
Chi è a rischio.
Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della prostata è I’età: Ie possibilità di ammalarsi sono scarse prima dei 40 anni, ma aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori su tre sono diagnosticati in persone con più di 65 anni. Quando si parla di questo tipo di patologia un altro fattore non trascurabile é senza dubbio la familiarità. Anche la presenza di mutazioni in alcuni geni come BRCA1 e BRCA2, già coinvolti neII’insorgenza di tumori di seno e ovaio, o della Sindrome di Lynch (tumore del colon non poliposico ereditario; HNPCC) possono aumentare il rischio. Non meno importanti sono i fattori di rischio legati allo stile di vita: dieta ricca di grassi saturi, obesità, mancanza di esercizio fisico sono solo alcune delle caratteristiche e delle abitudini poco salubri.
Sintomi.
Nelle fasi iniziali il tumore della prostata é asintomatico. Viene diagnosticato in seguito alla visita urologica, che comporta in genere esplorazione rettale e controllo del PSA con un prelievo del sangue.
Quando la massa cresce, dà origine a sintomi specifici: difficoltà a urinare (in particolare a iniziare) o bisogno di farlo spesso, dolore, sangue nei liquidi corporei, sensazione di non riuscire a urinare in modo completo.
Spesso i sintomi possono essere legati a problemi prostatici di tipo benigno come I’ipertrofia: in ogni caso é utile rivolgersi al proprio medico o allo specialista urologo che sarà in grado di decidere se sono necessari ulteriori esami di approfondimento.
Come si cura.
Oggi sono disponibili molti tipi di trattamento per il tumore della prostata ciascuno dei quali presenta benefici ed effetti collaterali specifici. Solo un’attenta analisi delle caratteristiche del paziente (eta, aspettativa di vita, ecc) e della malattia (tipo, IiveIIo di rischio) permetterà allo specialista urologo di consigliare la strategia più adatta e personalizzata.
Controlli frequenti.
In pazienti che presentino caratteristiche della malattia a basso rischio esistono opzioni terapeutiche che consentono di posticipare il trattamento nel momento in cui la malattia diventi “clinicamente significativa”, effettuando inizialmente solo controlli abbastanza frequenti (PSA, esame rettale, biopsia) che permettono di controllare I’evoIuzione della malattia e verificare eventuali cambiamenti che meritano un intervento (“sorveglianza attiva”).
Terapia attiva.
Quando si parla di terapia attiva, invece, la scelta spesso ricade sulla chirurgia radicale. La prostatectomia radicale — la rimozione deII’intera ghiandola prostatica e dei Iinfonodi della regione vicina al tumore — viene considerata un intervento curativo, se la malattia risulta confinata nella prostata. Grazie ai notevoli miglioramenti degli strumenti chirurgici, oggi I’intervento di rimozione può essere effettuato in modo classico (prostatectomia radicale retro-pubica aperta) o per via robotica. Per i tumori in stadi avanzati, il bisturi da solo spesso non riesce a cu- rare la malattia e vi é quindi la necessità di associare trattamenti come la radioterapia o la ormonoterapia. Per la cura della neoplasia, nei trattamenti considerati standard, é stato dimostrato che anche la radioterapia a fasci esterni é efficace nei tumori di basso rischio, con risultati simili a quelli della prostatectomia radicale.
Ci sono molte cure alternative di recente sperimentazione, per concludere la lettura dell’articolo dedicato al tumore della prostata alla sua prevenzione e cura si consiglia di leggere il magazine di agosto qui