Nutrizione. L’importanza di una sana alimentazione
Una corretta nutrizione, insieme ad una attività sportiva continuativa, sane abitudini di vita quali quelle di evitare il consumo di alcol e fumo, aiuta a mantenere una buona qualità di vita ed eventualmente non incorrere in permanenti condizioni patologiche. Le scelte alimentari, le routine di vita possono infatti essere causa della comparsa di alcune malattie. Qui, interviene il nutrizionista che ha il compito di redigere una dieta adeguata alle esigenze dei pazienti conoscendone a fondo la storia familiare e personale.
La visita con lo specialista consente di raccogliere i dati sulle abitudini quotidiane di una persona, al fine di verificarne lo stato di salute e l’insorgenza di patologie. Una dieta bilanciata è uno strumento potente di prevenzione, oltre che un enorme aiuto per controllare i microelementi giornalieri assunti. Una carenza dei suddetti può, infatti, generare ulteriori problematiche. A maggior ragione nei casi di disordini alimentari, l’intervento tempestivo di un nutrizionista e l’impostazione di un piano personalizzato sono essenziali.
La dieta mediterranea: un modello integrato e completo
La dieta mediterranea è un antico regime alimentare, diffusosi negli anni 50 del XX secolo nel bacino mediterraneo. Si basa sul consumo di:
- Verdura,
- Cereali,
- Frutta,
- Latticini magri,
- Semi e olio di oliva.
In generale, include anche l’assunzione di carni bianche e rosse, insaccati, pesce, uova e legumi. Con un diverso ordine di importanza, predilige il consumo costante di verdura, frutta e cereali con tutti gli elementi nutritivi sopra indicati che hanno una importanza nota per mantenere l’equilibrio nell’apporto di proteine animali e carboidrati.
Tuttavia, i tipi di diete realizzabili sono molti. Si costruiscono sulla base del fabbisogno energetico e nutritivo del paziente. La valutazione si basa su età, abitudini di vita ed il rapporto con il cibo. Infatti esistono regimi alimentari:
- Chetogenico, riduce il consumo di carboidrati e aumenta quello di proteine e grassi. Permette all’organismo di sfruttare questi ultimi come fonte di energia. Prende il nome dal processo stimolato dall’assunzione giornale di massimo 50 grammi di carboidrati al giorno: la chetosi. Il nutrizionista può impostare tale piano alimentare per ridurre il peso del paziente, nonostante la sua difficoltà di approccio. Viene proposto, però, per brevi periodi.
- Vegetariana, una dieta basata sull’esclusivo consumo di alimenti vegetali. Viene favorito un basso apporto di grassi saturi e un elevato consumo di verdura, frutta, cereali, legami, frutta secca e semi. Tuttavia, include una serie diversificata di sottocategorie:
- Latto-ovo vegetariana consente alcuni cibi derivanti dagli animali (latte, uova e derivati), microrganismi (funghi, muffe e batteri). Evita però carne e pesce.
- Latto vegetariana esclude anche le uova.
- Ovo vegetariana esclude anche il latte, con i suoi derivati.
- Vegana rinuncia a tutti i tipi di alimenti di origine animale, compresi latticini e uova.
- Crudista basata sul consumo di frutta e verdura crude.
- Fruttista ammette solo il consumo di frutta e alcuni semi.
- Eco vegana, una dieta vegana ma con alimenti di origine biologica o naturale.
La visita nutrizionistica a Cosenza.
Sviluppo di un piano nutrizionale personalizzato
in base al fabbisogno nutritivo ed energico di ogni
paziente ed anche di abitudini alimentari.
La valutazione si basa su età, abitudini di vita ed il apporto con il cibo di ogni paziente.
Le diete sono:
- mediterranea, è un antico regime alimentare, diffusosi negli anni 50 del XX secolo nel bacino mediterraneo. Si basa sul consumo di:
- Verdura,
- Cereali,
- Frutta,
- Latticini magri,
- Semi e olio di oliva.
In generale, include anche l’assunzione di carni bianche e rosse, insaccati, pesce, uova e legumi. Con un diverso ordine di importanza, predilige il consumo costante di verdura, frutta e cereali con tutti gli elementi nutritivi sopra indicati che hanno una importanza nota per mantenere l’equilibrio nell’apporto di proteine animali e carboidrati.
Tuttavia, i tipi di diete realizzabili sono molti. Si costruiscono sulla base del fabbisogno energetico e nutritivo del paziente. La valutazione si basa su età, abitudini di vita ed il rapporto con il cibo. Infatti esistono regimi alimentari:
- Chetogenico, riduce il consumo di carboidrati e aumenta quello di proteine e grassi. Permette all’organismo di sfruttare questi ultimi come fonte di energia. Prende il nome dal processo stimolato dall’assunzione giornale di massimo 50 grammi di carboidrati al giorno: la chetosi. Il nutrizionista può impostare tale piano alimentare per ridurre il peso del paziente, nonostante la sua difficoltà di approccio. Viene proposto, però, per brevi periodi.
- Vegetariana, una dieta basata sull’esclusivo consumo di alimenti vegetali. Viene favorito un basso apporto di grassi saturi e un elevato consumo di verdura, frutta, cereali, legami, frutta secca e semi. Tuttavia, include una serie diversificata di sottocategorie:
- Latto-ovo vegetariana consente alcuni cibi derivanti dagli animali (latte, uova e derivati), microrganismi (funghi, muffe e batteri). Evita però carne e pesce.
- Latto vegetariana esclude anche le uova.
- Ovo vegetariana esclude anche il latte, con i suoi derivati.
- Vegana rinuncia a tutti i tipi di alimenti di origine animale, compresi latticini e uova.
- Crudista basata sul consumo di frutta e verdura crude.
- Fruttista ammette solo il consumo di frutta e alcuni semi.
- Eco vegana, una dieta vegana ma con alimenti di origine biologica o naturale
Fabbisogno nutrizionali in diverse situazioni
- per bambini, l’alimentazione dei più piccoli varia a seconda degli anni, del sesso e del fabbisogno energetico. Generalmente deve distribuirsi in 5 momenti: colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena. La prima apporta il 15% del fabbisogno giornaliero, acquisisce dunque importanza. Può essere costituito da: latte con pane e marmellata; uno yogurt con frutta fresca e pane; una tazza di latte e cereali con frutta fresca; spremute fresche di stagione. I break di metà mattina e pomeriggio, invece, rappresentano tra il 5 e il 10% dell’apparto calorico giornaliero. Possono essere costituiti da frutta fresca, yogurt, spremute e gelati di frutta. Sono da evitare: focacce, panini con insaccati e formaggi. Per il pranzo e la cena, sono invece consigliati sia un piatto asciutto che un passato o un brodo. La dieta può includere un’alternanza fra verdure cotte e crude, ma prevede un controllo sul consumo di carne e pesce. Al fine di favorire un’alimentazione equilibrata, è necessario evitare un’eccessiva introduzione di calorie e ripartire in modo corretto i nutrienti nella giornata. Sono da preferire le vitamine ad un eccesso apporto di sale. Ovviamente sconsigliati e da evitare cibi fuori pasto e troppo grassi (fast food, dolciumi e troppi snack). La dieta mediterranea basata su frutta, verdura, legumi, cereali e olio di oliva rappresenta la giusta misura per la salute del bambino.
- per sportivi, pensate per supportare un’intensa attività energetica, calcolate sui tempi di allenamento e in periodo di gara. Devono includere grande varietà di alimenti, tutti i nutrienti e un altissimo apporto calorico giornaliero. Recuperano i basilari della dieta mediterranea, da consumare costantemente e alcuni alimenti da variare settimanalmente o da assumere con moderazione. Consigliano di mangiare tre ore prima dell’allenamento, con uno spuntino previo inizio della sessione sportiva. Bere costantemente è consigliato per reintrodurre liquidi e sali minerali, così come effettuare piccoli break con frutta secca. Chiaramente, poi, i tipi di alimenti preferibili cambiano a seconda dell’attività svolta.
- in gravidanza, fondamentale per la salute della madre e del bambino. Una prima indicazione fornita è quella di lavare accuratamente sia frutta che verdura. Successivamente, tali piani alimentari includono una corretta assunzione di acidi grassi essenziali che influiscono positivamente sullo sviluppo del feto e della placenta. I carboidrati rappresentano il 60% delle calorie totali, cosi come devono essere aumentati il fabbisogno di ferro e di calcio. Le diete devono essere variegate, comprendenti cereali e derivati, latte e latticini, carne, pesce, uova, legumi, frutta, verdura e olio di oliva. Le carni ed il pesce devono essere cotte in maniera idonea. Le fibre acquisiscono un ruolo di primaria importanza: una dose giornaliera consigliata è di 30/35 g. Proteine, sali minerali e acqua devono essere in quantità ottimale. Sono cibi altamente a rischio e per giunta da evitare: gli insaccati, l’alcol, il tè, il caffè e le bevande a base di cola.
- per la menopausa, pensate per la salute e il controllo degli ormoni. Comprendono la ridotta assunzione di proteine animali, a favore di fibre e proteine vegetali. Ogni pasto include per metà verdure, un quarto di proteine e un quarto di carboidrati integrali. Prevede di rinunciare a farine raffinate, dolcificanti, additivi, fruttosio e grassi trans. Sono indicati almeno due spuntini al giorno, con un’esclusione di alimenti che generano intolleranze (latticini, glutine). Tali piani, sotto consiglio del medico curante, possono anche includere supplementi per il miglioramento dell’equilibrio ormonale: vitamine, olio di pesce, sali minerali, antiossidanti e alcune erbe. Unitamente all’attività fisica, al riposo e ad un sonno regolare possono combattere i sintomi della menopausa.
- per l’allattamento, pensate per facilitare una composizione ottimale del latte materno, affinché sia un alimento sano e nutritivo per il bimbo. Includono grandi quantità di frutta, verdura e cereali integrali, con una predilezione di alimenti ricchi di proteine e calcio. Tra gli elementi assolutamente sconsigliati sono presenti: caffè, teina. Sono altresì attenzionati alcuni tipi di pesce e da evitare nicotina e alcol. Si tratta di piani alimentari che prevedono un grande apporto di acqua, almeno 2.5 litri al giorno e di cibi ricchi di proteine. Proprio per questo, le diete specifiche per l’allattamento includono grandi quantità di yogurt, latte, formaggio, carne e pesce. Senza dimenticare l’apporto di fonti proteiche vegetali, come i legumi. In più, sarebbe preferibile cucinare con olio di colza o di oliva, cosi come prediligere la frutta secca per rendere il latte ricco di acidi grassi di alta qualità. Preparare piatti variati, ma completi dei principali macronutrienti, risulta fondamentale per la giusta composizione del liquido materno e per la salute di entrambi.
- per la terza età, indicate per supportare le carenze nutrizionali e contrastare il peggioramento delle prestazioni fisiche delle persone anziane. Il fabbisogno energetico, l’appetito possono diminuire con l’avanzare degli anni. In più, la sedentarietà e la comparsa di una disabilità richiedono accorgimenti dietetici specifici. L’alimentazione delle persone in fasce d’età avanzate deve essere il più possibile varia, senza escludere alcun nutriente. La qualità di ciò di cui si cibano è più importante della quantità. Lo schema di riferimento rimane la dieta mediterranea, con un notevole consumo di acqua che può essere integrato dall’apporto liquido fornito da tè, tisane, brodi e passati di verdure. Una volta assicurata un’adeguata idratazione, i nutrienti base che non devono mai mancare sono gli stessi che per gli adulti: cereali e carboidrati, frutta e verdura sempre di stagione, carne e da favorire le bianche alle rosse o agli insaccati, pesce e uova. Per i condimenti sono da preferire dolcificanti naturali, olio extravergine di oliva e erbe aromatiche o spezie. Sono sconsigliate sia grandi dosi di sale che burro o strutto. Per controllare i tassi elevati di colesterolo, diabete o trigliceridi, sono preferibili piccole dosi di latticini e magri. Ovviamente da evitare il consumo di alcolici e fumo. Per sopperire alle carenze di calcio tipiche negli anziani, lo specialista prevede principalmente l’introduzione di acqua ricca di tale minerale, la frutta secca, i semi di sesamo e le arance. Per integrare dosi ottimali di vitamina D, anch’essa debole nella terza età, si consiglia di cibarsi di alimenti quali il pesce grasso, le verdure a foglie verdi, le uova e il latte. Altrettanto importanti risultano essere le proteine, partecipi della forza e massa muscolare dell’organismo. Quest’ultime sono integrabili con dosi giornaliere di carne, legumi, pesce e latticini.