La frattura della mascella
La frattura della mascella, in base a dove si verifichi, si divide in frattura del processo alveolare, frattura del palato, frattura di Le Fort I (orizzontale) posta immediatamente sopra l’arcata dentale superiore; Le Fort II (piramidale) ove si assiste al completo distaccamento, ed in un blocco unico, di naso e dell’arcata mascellare superiore.. Infine, la frattura di Le Fort III (disgiunzione cranio-facciale), con un vero e proprio distacco craniofacciale (distacco del terzo medio).
Infatti, si presentano con mobilità dei segmenti interessati, dolore, edema ed ematomi che possono coinvolgere la regione del naso o delle palpebre, malocclusione, ferite a livello mucoso, lesioni a carico degli elementi dentali, talvolta alterazioni nella posizione del globo oculare.
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Gli interventi vengono valutati caso per caso a seconda della gravità e della complessità della frattura mandibolare.
Solitamente vengono effettuati in anestesia generale e prevedono l’impiego di placche e viti in titanio per stabilizzare i frammenti separati e recuperare la frattura.
Gli interventi di chirurgia devono essere effettuati da un chirurgo esperto specializzato in maxillo-facciale.
La durata di un intervento di questo tipo varia in base alla complessità del caso. Mediamente 40 min – 2 ore.
Fratture della mascella: post operatorio
Se si dovesse avvertire del dolore o se dovesse formarsi una infiammazione nella regione delle placche di osteosintesi, queste possono essere rimosse tramite un intervento eseguito in anestesia locale.
Successivamente all’intervento sarà necessario seguire una profilassi antibiotica per limitare il rischio di infezioni e verrà limitato il dolore tramite la terapia prescritta.
Sarà necessario seguire una dieta composta da cibi morbidi e evitare di praticare sport per i primi 30 giorni dall’intervento.