Fratture del naso: cosa succede se ci si frattura il naso?
Le fratture nasali sono definiti trami facciali e sono tra i più comuni. La diffusione di questo tipo di trauma è legato soprattutto al fatto che il naso è una delle parti più sporgenti del volto. Le fratture del naso possono essere di due tipologie e sono associate a violenze oppure incidenti:
- lesioni cartilaginee
- fratture delle ossa del naso
Il dolore è il primo campanello di allarme ma conseguente solitamente ad una perdita di sangue che potrebbe coinvolgere, nei casi più gravi, anche la regione orbitaria, portando all’ alterazione della forma del naso, difficoltà di respirazione epistassi, lividi ed emorragie.
Prima di ricorrere alla chirurgia e valutare quindi una vera e propria operazione, è bene rivolgersi prima di tutto ad un otorinolaringoiatra che insieme al chirurgo esperto in maxillo-facciale valuteranno la terapia più adatta.
La prima cosa che viene svolta è una rinoscopia e a seguire, per i casi più gravi, anche una tac.
Il percorso post-operatorio dipende molto dalla necessità o meno di un intervento chirurgico e dall’entità del problema.
Per i casi meno problematici, può bastare la sola riduzione della frattura tramite un riposizionamento manuale dei monconi, fatto in anestesia locale o sotto sedazione.
Nei casi più gravi e complessi viene eseguita una riduzione aperta della frattura, in anestesia generale.
Se viene fatto l’intervento chirurgico, il paziente deve rimanere a riposo il più possibile e può essere applicato un disco protettivo di resina acrilica, da rimuovere dopo circa 10 giorni dall’intervento.
Invece, raramente iene utilizzato il tampone rigido.